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Corona virus: la profezia in alcuni libri





Un thriller del 1981, di Dean Koontz, scrittore statunitense, viene in questo periodo spacciato come una precisa profezia. Il libro dal titolo The eyes of Darkness (Gli occhi dell’oscurità), è stato tradotto nella versione italiana con il titolo "Abisso" ed è pubblicato dalla Fanucci Editore. Il libro parla di un virus mortale creato in laboratorio a Wuhan. La trama, piuttosto semplice, racconta di una madre che vuole scoprire com’è morto suo figlio scopre che il decesso è dovuto a un’arma batteriologica, un virus chiamato WUHAN-400, creato appunto in un laboratorio di Wuhan.


In effetti, messa così la cosa, potrebbe apparire davvero una profezia perché i punti di contatto con la situazione attuale sono parecchi ma la trama del libro, nella versione originale, che non è la stessa che circola ora, era ambientata in Russia e il virus era nominato GORKY-400. Fu in seguito alle mutate condizioni politiche, che gli editori pensarono più tardi di sostituire la Russia con la Cina.


Solo una coincidenza dunque? Certo che tra tante storie scritte è inevitabile che qualcuna, prima o poi, racconti di avvenimenti che si concretizzano nel futuro e chi vuole trovare premonizioni e divinazioni ha solo l’imbarazzo della scelta.


A questo proposito, un altro libro in questo periodo sta suscitando grande curiosità e scalpore: “Profezie” scritto dalla controversa sensitiva statunitense Sylvia Browne, deceduta nel 2013, che sembra descriva esattamente il momento che stiamo vivendo.


In un passo si afferma infatti che entro il 2020 un misterioso virus, contro il quale sarà impossibile trovare cure, attaccherà in modo grave i polmoni e ci costringerà a girare protetti da mascherine e guanti di gomma. Il virus inspiegabilmente scomparirà riaffacciandosi dieci anni più tardi per sparire poi definitivamente.


Si può capire che una simile profezia, per di più proveniente da una sensitiva deceduta sette anni prima dei fatti e quindi non imputabile di sfruttare la situazione in essere, possa risultare quantomeno inquietante. Ma anche in questo caso, la versione originale del brano risulta assai meno precisa di quella attualmente in circolazione.


Certo è che ognuno di noi, nei risvegli che si susseguono in questo strano tempo, si ritrova smarrito di fronte a un avvenimento che ha completamente ribaltato il mondo che fino a ieri era la nostra quotidianità.

L’aria che ci permette la vita, la cosa che più di ogni altra viene data per scontata, è diventata, nostro malgrado, il più infido dei nemici e ci ritroviamo, in un’immobile attesa, a guardare la vita che scorre attraverso la lente rovesciata di un cannocchiale.


Abbiamo improvvisamente scoperto che basta un microscopico intoppo, infinitamente più piccolo di un granello di sabbia, per mettere a nudo la nostra fragilità e in dubbio l’intera nostra sopravvivenza.


Il cambiamento è avvenuto così repentinamente che ancora non si riesce a capacitarsene. Ed è comprensibile che nello smarrimento, teso alla ricerca di spiegazioni che probabilmente non arriveranno mai, per alleviare l’angoscia provocata dalla non-conoscenza si cerchino risposte ovunque, dalle pagine apparentemente profetiche di un vecchio libro fino alle vere o presunte divinazioni che illudono avere precorso e svelato il nostro destino futuro.


Comunque sia, del nostro destino e del nostro futuro, sia esso scritto o no, siamo gli artefici. Teniamolo a mente.

Andrea Dominici






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